FIC - Fondazione Italiana Continenza | Fondazione Italiana Continenza e l’impegno nella Cistite Interstiziale
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Fondazione Italiana Continenza e l’impegno nella Cistite Interstiziale

Fondazione Italiana Continenza e l’impegno nella Cistite Interstiziale

Il 14 febbraio 2017 L’assessorato alla Sanità della Regione Piemonte ha inviato alle aziende sanitarie del Piemonte e della Valle d’Aosta un documento che definisce con precisione i criteri diagnostici, clinici e strumentali idonei oltre che i percorsi terapeutici appropriati da adottare nel trattamento della Cistite Interstiziale/Sindrome del dolore vescicale (BPS/IC), una malattia cronica della vescica che colpisce in netta prevalenza le donne, in particolare attorno ai 40 anni, le cui diagnosi in età giovanile e adolescenziale sono in costante aumento. La Fondazione Italiana Continenza è, da alcuni anni, in prima linea sulla BPS/IC.

Insieme all’Associazione Italiana Cistite Interstiziale (AICI) e alla Società Italiana di Urodinamica (SIUD), la FIC collabora a diverse iniziative volte ad indagare, per la prima volta in Italia, importanti aspetti clinici e organizzativi al fine di definire idonee strategie assistenziali in accordo a quanto auspicato dalle direttive Nazionali ed Europee.

Le Raccomandazioni sono state elaborate dal Gruppo Tecnico per la BPS/IC del Piemonte e Valle d’Aosta coordinato dal dott. Alessandro Giammò, sulla base della letteratura scientifica e della buona pratica clinica.  Nel documento prodotto è stato inoltre individuato presso la S.C. di Neuro-Urologia della A.O.U. Città della salute e della scienza di Torino diretto dal Prof. Roberto Carone, il Centro ad alta attività assistenziale, coordinato dal  dott. Alessandro Giammò, quale riferimento per la diagnosi e cura di tale invalidante patologia.

Sono state stabilite nel dettaglio le terapie che possono essere effettuate, da quelle comportamentali e riabilitative a quelle farmacologiche, fino agli eventuali interventi chirurgici nei casi più gravi. Vengono inoltre individuati gli accertamenti da eseguire per determinare l’efficacia dei trattamenti e gli operatori che possono essere coinvolti. Il protocollo sarà integrato e aggiornato annualmente, sulla base delle conoscenze scientifiche sulla malattia che sono in rapida evoluzione.