Medico

La prevenzione e la cura dell’incontinenza vedono nel medico la figura centrale di riferimento per ogni paziente.

A partire dalla prima valutazione del caso fino alla determinazione delle terapie comportamentali, farmacologiche, riabilitative e chirurgiche più adatte, sono diverse le figure mediche che possono prendere in carico la persona con incontinenza. La loro azione può prevedere azioni individuali o associate (team), meglio se inserite in una rete di Centri per l’incontinenza che abbiano la possibilità i offrire alla persona le opportunità migliori per la cura del suo problema.

Il primo riferimento: il medico di base

Quando si avverte l’insorgere di sintomi riferibili all’incontinenza, la prima cosa da fare è rivolgersi senza indugi al proprio medico di base. Superando il comprensibile imbarazzo che si può avere quando si affronta questa situazione, questo consente infatti di avviare tutti gli accertamenti, valutazioni e approfondimenti atti a comprendere la causa dell’incontinenza, visto che essa non è necessariamente l’espressione di patologie limitate al sistema vescico-sfinterico ma può essere legata ad altre problematiche, ad esempio neurologiche. Il medico di base può inoltre fornire i primi consigli su come modificare il proprio stile di vita per influenzare positivamente la continenza.

Nel caso in cui il problema insorga in fase pediatrica, il punto di riferimento sarà il pediatra di base, che svolgerà tutte le valutazioni, gli accertamenti opportuni e fornirà i primi consigli di gestione al bambino e al nucleo familiare.

In tutti i casi, rivolgersi al proprio medico o pediatra di base è il primo passo per inquadrare adeguatamente la situazione e consentire al paziente di essere indirizzato verso lo specialista più idoneo ad affrontare il problema.

Gli specialisti dell’incontinenza

Le figure che si occupano di incontinenza in ambito medico sono varie e diverse. Tra le principali abbiamo:

Urologo: si occupa dei problemi urinari maschili e femminili ed è in grado di delineare il corretto quadro clinico di una persona individuando la tipologia di incontinenza. Per i bambini, la figura di riferimento è quella dell’urologo pediatra

Ginecologo: svolge un ruolo di riferimento nel campo dell’incontinenza urinaria femminile, che spesso segue eventi della vita della donna come la gravidanza, il parto, la menopausa o l’invecchiamento.

Fisiatra: medico specialista in riabilitazione, che nell’ambito del trattamento conservativo di tutti i tipi di incontinenza elabora il progetto riabilitativo sulla base della valutazione clinica e realizza con l’equipe i programmi individualizzati che ne derivano.

Proctologo: si occupa dei problemi dell’area posteriore e quindi è figura chiave nei casi di incontinenza fecale, gas, o alterazioni concomitanti come il prolasso rettale.

Geriatra: occupandosi specificamente delle età più mature, spesso è chiamato a interfacciarsi con il trattamento e la gestione dell’incontinenza nell’anziano in condizioni di fragilità.

Neurologo: è lo specialista di riferimento per tutti i casi di problematiche vescico-sfinteriche che possano far sospettare un substrato neurologico.

La valutazione del paziente con incontinenza e le terapie di tipo comportamentale, farmacologico, riabilitativo e chirurgico più adatte in ogni singolo caso prevedono quindi – a seconda delle situazioni – la partecipazione dell’una o delle altre figure mediche, in associazione o meno, meglio ancora se inserite in una rete di Centri per l’incontinenza, nell’ottica di offrire alla persona le migliori opportunità di cura.